Non chiamatemi arbitra ma arbitro
Nata a Livorno il 20 novembre 1990, Maria Sole Ferrieri Caputi si divide fra il calcio e il suo lavoro a Bergamo, in un centro studi di diritti del lavoro. Dottoressa in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’università di Pisa con una magistrale in Sociologia all’Università di Firenze, è anche ricercatrice all’Università.
Inizia ad arbitrare giovanissima. Ha solo 17 anni quando scende la prima volta su un campo di terra per dirigere una partita di calcio provinciale, con tutti gli occhi dei tifosi addosso. È il campionato esordienti della provincia di Livorno, gara tra Antignano Banditella e Sorgenti.
La sua determinazione la porta a esordire in Serie D a 25 anni, il 15 novembre 2015, e in Serie Ca 30. Non passa molto prima di arbitrare una partita di Serie B l’anno successivo, e adesso continuerà la sua strada in Serie A. Chissà se su quel campo di terra livornese avrebbe mai pensato di di interfacciarsi un giorno con i più grandi campioni del nostro calcio .
Quello che sappiamo per certo, è che Maria Sole non ama la parola “Arbitra”:
“Non chiamatemi arbitra, ma arbitro. Novanta volte su centro quando dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità”.