La dichiarazione del personal trainer, indicato come il presunto amante di Ilary Blasi.
Tirato in ballo da diverse settimane come il presunto amante di Ilary Blasi responsabile della fine del matrimonio della conduttrice con Francesco Totti, Cristiano Iovino ha deciso di lasciare la prima dichiarazione ufficiale affidandosi ad un comunicato che smentisce un suo coinvolgimento nella vicenda
“In merito agli articoli diffusi negli ultimi giorni dagli organi di stampa, il signor Cristiano Iovino invita tutti gli operatori dell’informazione a non dare credito alcuno a chi lo addita, mediante ricostruzioni false e strumentali, come protagonista di vicende dalle quali è del tutto estraneo. Precisa di conoscere la signora Blasi meramente in quanto amica di conoscenti comuni, tra i quali la sua agente Graziella Lopedota”
Il nome del personal trainer come il presunto flirt della Blasi circolava ormai da mesi, alimentato ancora di più dopo le dichiarazioni di Francesco Totti al Corriere della Sera.
L’ex capitano giallorosso ha ammesso di aver scoperto che Ilary frequentava un altro uomo, indicato dai media appunto come Cristiano Iovino che ha smentito ufficialmente ogni tipo di coinvolgimento in questa storia:
“A settembre dell’anno scorso sono cominciate ad arrivarmi le voci: guarda che Ilary ha un altro. Anzi, più di uno. Mi pareva impossibile. Invece ho trovato i messaggi. Non l’avevo mai fatto in vent’anni, né lei l’aveva mai fatto con me. Però quando mi sono arrivati avvertimenti da persone diverse, di cui mi fido, mi sono insospettito. Le ho guardato il cellulare. E ho visto che c’era una terza persona, che faceva da tramite tra Ilary e un altro. Me ne sono accorto in autunno, ma i messaggi erano di prima.”
“Non mi faccia dire il nome – ha precisato Totti – È una persona totalmente diversa da me, che appartiene a un mondo lontanissimo dal mio, e per fortuna. È stato uno choc. Non solo che Ilary avesse un altro; ma che potesse avere interesse per un uomo del genere. Eppure l’ha avuto“.
“Qualcosa tipo: vediamoci in hotel; no, è più prudente da me. […] Mi sono tenuto tutto dentro. Non l’ho detto a nessuno, neppure a Vito Scala, l’amico che è al mio fianco da quando avevo undici anni. Io non sono uno che chiude un occhio, ma ho preferito far finta di niente. Ho mandato giù, per non sfasciare la famiglia, per proteggere i ragazzi. Soffrivo come un cane. Lei mi diceva: quest’anno rimango un po’ di più a Milano, torno meno a Roma, e io pensavo: ci credo, hai quest’altro… Ma speravo ancora che non fosse vero.”