Il vestito bianco della divina creato da una stilista di 26 anni. Tra i 160 invitati nuotatori e pochi vip. Luna di miele nell’hotel dove lui le chiese la mano
VENEZIA — C’è una tradizione al Grand Hotel Danieli di Venezia. Quando il cantante del pianobar intona la canzone dei Bee Gees How deep is your love, la serata è finita. I camerieri sistemano il bancone e i clienti tornano nelle loro stanze. Chissà se ieri sera Federica Pellegrini e Matteo Giunta avranno fatto in tempo ad ascoltarla? Dopo la grande festa al JW Marriott sull’isola privata delle Rose – con cena a base di piatti veneziani aperta da ravioli di rapa rossa con granchio ed erbe agli agrumi dello chef Giorgio Schifferegger, e chiusa dai confetti dell’italiana Maxtris – la coppia ha scelto per la luna di miele la stessa suite dove nel novembre 2021 l’ex allenatore chiese in ginocchio la mano della campionessa. We belong to you and me, dice la canzone – ci apparteniamo – e la cartolina del loro matrimonio veneziano sembra confermarlo.
Le nozze blindate di Federica Pellegrini e Matteo Giunta
Doveva essere un evento blindatissimo, con ben due esclusive già vendute (il ricavato dovrebbe andare in beneficenza), ma gli sposi hanno trasformato le nozze nella chiesa di San Zaccaria – dalla mozzafiato cripta subacquea – in una festa condivisa. Si è capito all’arrivo della sposa, che secondo il programma sarebbe dovuta entrare in chiesa protetta da bodyguard con ombrelli per non svelare l’abito. E invece l’ex nuotatrice si è presentata con 45 minuti di ritardo completamente scoperta: occhiali da sole, abito in mikado di seta avorio, scollo all’americana, ampia gonna. Tra i capelli un grande fiore a fermare il velo di 4 metri decorato da ricami 3D. “Il fiore e gli occhiali sono stati il tocco personale che Federica ha voluto portare a un abito made to measure, ovvero che abbiamo realizzato insieme in base alle sue richieste. La rappresenta in pieno: è elegante nel tessuto ma moderno e grintoso nelle linee. Come lei”. A parlare è Nicole Cavallo, 26 anni, piemontese, direttrice creativa della maison Nicole Milano, marchio indipendente del colosso della moda nuziale Pronovias. Contro ogni pronostico che voleva Giorgio Armani, grande amico della sposa, autore dell’abito bianco, è stata lei a realizzarlo.
Il matrimonio celebrato dall’amico don Antonio Genovese
E non è stata l’unica sorpresa: a celebrare le nozze Federica Pellegrini ha voluto don Antonio Genovese, il parroco-amico che la seguiva da ragazza. “Non mi aspettavo che mi chiedesse di sposarla – risponde affannato mentre lascia la chiesa in una giornata dal tasso di umidità altissimo – Gli sposi erano emozionati e lo ero anche io. Gli ho augurato di volersi sempre bene, soprattutto nei momenti di difficoltà”. A stupire è anche il clima estremamente disteso di sposi e famiglia. Matteo Giunta, in abito blu, si è intrattenuto a lungo fuori dalla chiesa con il fratello Tommaso, suo testimone, e con i genitori di Federica Pellegrini che l’hanno aiutato a sistemare il papillon, entrambi in blu; il fratello e testimone della sposa, Alessandro, anche lui in blu ma damascato, ha intrattenuti i fotografi con battute e aneddoti. E anche la sposa, sottobraccio al padre Roberto, ha scherzato e riso prima di attraversare la navata, decorata da rose, ortensie e fiori di cera, accompagnata dal suono di viola e violino nell’esecuzione del brano che lei ha voluto, Dolce sentire.