Finita la guerra passò non poco tempo prima che il loro valore, le loro gesta eroiche, il loro coraggio fossero riconosciuti. Eppure le donne partigiane della Resistenza furono determinanti per la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Oggi, lunedì 25 aprile, è lafesta della Liberazione. E oggi come mai, è necessario ricordare il fondamentale ruoloche ebbero le donne della Resistenza, dalle combattenti alle staffette, nel riconquistare la libertà e la giustizia del loro Paese.
Chi furono le donne combattenti della Resistenza
Oltre 35.000 furono le donne combattenti della Resistenza, che impugnarono le armi per liberare l’Italia dal giogo nazifascista. Presero parte alle tante brigate partigiane nate durante la Resistenza, combatterono insieme agli uomini e in alcuni casi vennero pure scelte come capi squadra delle stesse brigate. Il loro ruolo fu determinante soprattutto nelle montagne e nelle campagne. Tante le donne che lottarono sull’Appennino e in altre catene montuose strategiche per il controllo e la liberazione dell’Italia. Il 10 agosto 1944 nacque il primo distaccamento di donne combattenti. La seconda divisione Garibaldi “Piemonte”, si distaccò dalla brigata d’assalto “Eusebio Giambone“, per dare vita alla prima unità femminile di partigiane combattenti. La brigata era prevalentemente legata al Partito Comunista, ma ci militarono anche esponenti del Comitato di Liberazione Nazionale, del Partito Socialista Italiano, del Partito d’Azione ma anche della Democrazia Cristiana.